La Milan Games Week, uno degli eventi più attesi dagli appassionati di videogiochi e cultura pop in Italia, sembra vivere una trasformazione. Un tempo fulcro delle anteprime videoludiche e delle novità sul mercato, oggi l’evento sembra puntare sempre più su fumetti, cosplay e aree di vendita, lasciando i gamer nostalgici di un’esperienza più incentrata sul medium videoludico.
Un ingresso “Leggendario”, ma per cosa?
Con l’acquisto del biglietto Leggendario, i visitatori possono accedere all’evento un’ora prima, alle 9:00 invece delle 10:00. Tuttavia, una domanda sorge spontanea: cosa si può davvero fare in questa ora in più? Passeggiare tra stand che offrono esperienze simili a quelle che già si trovano a casa, con giochi usciti da tempo e senza l’emozione delle anteprime.
Dov’è finita l’emozione delle preview?
Una volta, la Milan Games Week era il luogo ideale per scoprire i titoli più attesi prima del lancio. Le file per provare i giochi in anteprima esclusiva erano un’esperienza quasi rituale per i fan, un modo per sentire il polso dell’industria e avere un assaggio di ciò che sarebbe arrivato sul mercato.
Oggi, invece, l’evento sembra essersi trasformato in un’occasione per celebrare ciò che già conosciamo. I nuovi giochi Preview? Assenti. I titoli disponibili sono per lo più quelli già presenti sugli scaffali o sugli store digitali, senza l’emozione di un contenuto davvero esclusivo.
Nintendo: una presenza simbolica?
Anche la presenza di Nintendo, un colosso del settore, appare più contenuta rispetto al passato. Sebbene il brand sia ancora un punto di riferimento per i fan, gli stand sembrano focalizzarsi su titoli già disponibili e non su novità che potrebbero catturare l’attenzione del pubblico. Questo lascia un senso di incompiutezza in chi sperava di scoprire le ultime innovazioni dalla casa di Mario e Zelda.
Una nuova direzione per la Milan Games Week
Negli ultimi anni, la Milan Games Week ha abbracciato una direzione più ampia, integrando fumetti, cosplay, e persino un’ampia area dedicata alla vendita di gadget e prodotti. Sebbene questo approccio attragga un pubblico variegato, rischia di alienare i giocatori più appassionati, che vedono l’evento come un’occasione mancata per mettere i videogiochi al centro della scena.
La colpa con è della Milan Games Week: Uno sguardo ai grandi Assenti
Va chiarito: non è colpa della Milan Games Week se l’evento sta cambiando volto. Il vero problema è l’assenza dei grandi player del settore, come Microsoft, Sony, e Ubisoft, che in passato facevano da pilastri della fiera, attirando migliaia di fan con anteprime, demo e presentazioni spettacolari.
Microsoft: Tutto su Activision, Blizzard e Bethesda
Microsoft ha puntato tutto sulle acquisizioni colossali, come quelle di Activision Blizzard e Bethesda. Una strategia che, se da un lato rafforza il suo catalogo con titoli iconici, dall’altro sembra aver ridotto l’attenzione verso eventi locali come la Milan Games Week. Con una pipeline concentrata su progetti a lungo termine, Xbox non ha ritenuto necessario investire in uno stand importante per mostrare titoli già conosciuti.
PlayStation: Un’assenza rumorosa
La mancanza di PlayStation è forse quella più sentita. Una volta simbolo degli eventi dedicati al gaming, oggi Sony sembra meno interessata a spingere i suoi titoli in questo tipo di fiere. Perché? Probabilmente perché molti giochi di punta sono già usciti, come Spider-Man 2 o The Last of Us Part I Remastered. Inoltre, con l’assenza di nuove IP o aggiornamenti significativi, PlayStation non aveva forse abbastanza da mostrare per giustificare una presenza di rilievo.
Ubisoft e i suoi problemi di liquidità
Un altro grande assente è Ubisoft, che in passato aveva stupito con stand imponenti e demo esclusive. Tuttavia, le difficoltà finanziarie degli ultimi anni e il rinvio di numerosi titoli hanno probabilmente reso impossibile un investimento significativo in eventi fieristici. Titoli come Assassin’s Creed Mirage e Avatar: Frontiers of Pandora sono ormai conosciuti, e la software house sembra concentrarsi su altre priorità.
Plaion: Un’occasione mancata
Plaion, che vanta un catalogo ricco di titoli e partnership importanti, avrebbe potuto fare la differenza. Perché non ha partecipato con uno stand imponente? Con franchise di successo e una community sempre più affezionata, Plaion avrebbe potuto colmare il vuoto lasciato da Xbox e PlayStation, attirando l’attenzione su sé stessa e sui suoi giochi. Un’occasione persa, che avrebbe potuto rimettere il focus della fiera sui videogiochi.
La Crisi delle uscite videoludiche
Un altro fattore che incide su eventi come la Milan Games Week è l’incertezza delle uscite. La pandemia ha ritardato lo sviluppo di molti giochi, creando buchi nel calendario delle release. Oggi, molti publisher si trovano a dover gestire un catalogo di titoli in uscita che non giustifica la spesa per partecipare a eventi dal vivo.
Inoltre, il mercato videoludico sta cambiando: i grandi annunci e le anteprime si spostano sempre più spesso online, attraverso eventi digitali come il Summer Game Fest o i Nintendo Direct, che permettono di raggiungere un pubblico globale con costi minori.
Nintendo: Un faro tra le ombre alla Milan Games Week
Per fortuna, in mezzo alla generale assenza di anteprime e grandi nomi, Nintendo ha mantenuto la sua presenza solida e tangibile. Con un’enorme area di 1000 mq e 90 postazioni di gioco, ha offerto al pubblico la possibilità di provare diversi titoli. Tuttavia, anche in questo caso, si è trattato di giochi già disponibili sul mercato, lasciando i visitatori con la sensazione di qualcosa di familiare, ma non necessariamente nuovo.
Ma in un panorama dominato da assenze e giochi già noti, Nintendo ha saputo distinguersi, mantenendo viva una tradizione ormai rara. La sua presenza rappresenta un’ancora di salvezza per un pubblico che ancora sogna di vedere i videogiochi al centro dell’evento.
L’arma segreta di Nintendo: il marketing
Nintendo, però, ha saputo distinguersi con un’eccellente strategia di marketing. Lo stand non era solo un luogo per giocare, ma anche per immergersi nel mondo Nintendo. Magliette, gadget, videogiochi e persino la curiosa sveglia Alarmo hanno catturato l’attenzione dei fan. Il team con le magliette rosse, sempre disponibile e sorridente, ha fatto un ottimo lavoro nell’assistere i giocatori e creare un’atmosfera accogliente e coinvolgente.
Nonostante l’assenza di un titolo in anteprima assoluta, che avrebbe potuto fare la differenza, Nintendo è rimasta fedele al format classico degli eventi videoludici, dando al pubblico un assaggio di quella magia che i fan si aspettano.
Conclusione: Un passo verso un futuro più ambizioso
Guardando al futuro, è chiaro che il successo di eventi come la Milan Games Week dipende dalla loro capacità di adattarsi ai cambiamenti del settore videoludico.
La Milan Games Week 2024 ha cercato di reinventarsi, mescolando stand e ampliando le aree tematiche per renderla più varia e inclusiva. Tuttavia, per ritrovare il prestigio internazionale di un tempo e ambire al livello di eventi come l’E3 o la Gamescom di Colonia, è fondamentale riportare al centro i grandi nomi del gaming.
Invitare più publisher di peso, creare un focus maggiore sulle anteprime esclusive e valorizzare il gaming come cuore pulsante dell’evento sono passi necessari per far risplendere di nuovo la Milan Games Week come un appuntamento imperdibile per gamer e appassionati.