Mafia III – Recensione

Per gli amanti della serie sicuramente un gradito ritorno, puntiamo oggi la nostra attenzione su Mafia III. Come intuibile si tratta del terzo capitolo della serie Mafia, videogioco sviluppato dal team studio Hangar 13, gruppo facente parte della rinomata 2K Games.

In questo nuovo capito, ambientato nella New Orleans del 1968, ci troveremo a vestire i panni di Lincoln Clay: ragazzo afro-americano il quale, dopo essere stato abbandonato dalla madre e rimasto in orfanotrofio, entra a far parte della mafia nera del Sud con a Capo Sammy Robinson e il figlio Ellis, i quali diventano la sua nuova famiglia.

mafia-3-screen12Il gioco parte subito in modo molto intenso, in quanto dovremo rapinare una banca con l’aiuto di Giorgi, figlio del boss della mafia italiana, per poi, tramite brevi flash back, tornare ai fatti accaduti alcuni mesi prima della rapina.

Lincoln infatti è appena tornato dalla Guerra del Vietnam, quando scopre che Sammy ha diversi debiti. Da qui tramite un accordo con Sal Marcano, capo della mafia italiana, decide di rapinare la Louisiana Federal Reserve per sistemare i problemi della famiglia.

Il colpo si conclude come previsto, ma quanto accadrà in seguito sconvolgerà la vita di Lincoln e darà il via alla sua guerra personale con la mafia italiana, spalleggiato da alcuni aiutanti tra cui Vito Scaletta, personaggio conosciuto in Mafia 2.

Il tutto viene raccontato come un film documentario con scene di inframezzo di agenti dell’FBI o testimoni come Padre James, il quale durante l’avventura salverà la vita a Lincoln, che raccontano la scalata che porterà il nostro protagonista alla sua vendetta.

Hanger 13 e 2K Games, imparando dal secondo capitolo della saga, hanno deciso di cambiare totalmente ambientazione e periodo storico rispetto ai precedenti capitoli della serie. Inoltre da non dimenticare i temi trattati in Mafia 3: parliamo infatti di un afro-americano nell’America degli anni 60, dove i bianchi trattavano le persone di colore come rifiuti, sottoponendoli a continue umiliazioni e brutalità.

mafia-3-screen2Mafia III si apre con un messaggio molto chiaro da parte di Hangar 13: troviamo convinzioni razziste, linguaggio e comportamenti aberranti di alcuni personaggi, ma crediamo che è vitale includere queste raffigurazioni per raccontare la storia di Lincoln. Ancora più importante, abbiamo ritenuto che non includere questa parte molto reale e vergognosa del nostro passato sarebbe stato offensivo per milioni di persone che hanno affrontato – e ancora devono affrontare – bigottismo, discriminazione, pregiudizio e il razzismo in tutte le sue forme.

La forma in cui il gioco è stato presentato, senza filtri o concetti di correttezza politica, rende Mafia 3 uno spot contro tutti i tipi di razzismo, e farà provare ad ogni giocatore, anche se solamente in forma virtuale, cosa vuol dire essere discriminati e subire ingiustizie sociali per il solo colore della pelle.

Per quanto riguarda la struttura di gioco, il titolo rimane fedele ai suoi predecessori, ovvero un open world dove, oltre a seguire la trama principale del gioco ed esplorare la vasta ambientazione, potremo portare a termine varie missioni secondarie e raccogliere elementi collezionabili.

In Mafia III, l’ambientazione è creata curando ogni minimo dettaglio, potremo infatti passare dalle classiche zone residenziali della città piene di villette, a zone paludose dove gli alligatori regnano sovrani. Tutti gli elementi sono stati riprodotti con cura maniacale, anche se la qualità tecnica lascia a volte a desiderare. Il motore grafico infatti non è all’altezza delle aspettative e propone effetti grezzi, quali ad esempio i riflessi sull’acqua, e soluzioni raffazzonate.

Aspetto invece molto positivo sono le meccaniche di gioco, le quali funzionano bene e accompagnano una trama e una narrazione senza pari. Mafia III presenta infatti una componente stealth molto pronunciata, in quanto per ogni missione potremo scegliere se optare per un approccio silenzioso, eliminando solo gli ostacoli impossibili da aggirare, o se entrare ad armi spianate per far valere la legge del piombo.

Le sparatorie sono ben riuscite, anche se a volte l’intelligenza artificiale presenta alcune lacune. Da segnalare sicuramente la gestione della banda, tramite la quale Lincoln controllerà la città. Dovremo infatti decidere come spartire la città tra i vari membri del gruppo, dove la crescita di un boss ai danni degli altri porta vantaggi e svantaggi ben precisi, oltre a modificare la storia narrata.

mafia-3-screen7Molto convincente il modello di guida, dove i veicoli presenti nel gioco si distinguono per una fisica sempre diversa.

Dal punto di vista audio la colonna sonora è perfetta. Ci troveremo infatti spesso a spostarci in macchina solo per ascoltare cosa trasmette la radio, con musiche che catturano alla perfezione l’atmosfera di ogni situazione.

Ottimi anche l’adattamento e il doppiaggio in Italiano. Pur essendo meno incisivo della versione originale, il doppiaggio si dimostra molto ben riuscito.

In conclusione possiamo affermare che la qualità dei contenuti fa passare in secondo piano alcuni difetti del gioco, che comunque rimane di alto livello. Un titolo che sicuramente non può mancare nella vostra collezione, amanti o no del genere.

Informazioni su Matteo Pollastro 351 Articoli
Appassionato di videogames di qualsiasi genere, sempre alla ricerca di nuovi titoli da provare. Ancora con il Super Nintendo collegato alla TV, pronto per una partita a Super Mario o Zelda.

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